Home Sweet Home e la nostalgia di casa dei Mötley Crüe

Immagine di un concerto rock con sopra la scritta "Mötley Crüe Home Sweet Home"

Alcune domande non troveranno mai una risposta. Non una risposta sensata, perlomeno.

Ad esempio: come è possibile che un pezzo come Home Sweet Home dei Mötley Crüe abbia raggiunto, nel 1985, solo la posizione numero 89 nella classifica dei singoli degli Stati Uniti?

Sarà anche vero che l'album di cui fa parte, Theatre of Pain, è arrivato fino in sesta posizione, ma quasi tutte le canzoni in classifica sono incluse in un album.

Sconcerto a parte, Home Sweet Home parla, neanche a dirlo, della nostalgia di casa. Quel sentimento che, come racconta la band, assale i musicisti in tournée per mesi interi, lontano dalla famiglia e da casa, fondamentali perché l'essere umano sviluppi un senso di appartenenza.

Di Home Sweet Home esistono delle cover.

Una è stata fatta da Carrie Underwood, la cantante country, nel 2009.

Un altro cantante country, Justine Moore, ha registrato il brano in duetto con Vince Neil, il cantante dei Mötley Crüe.

Ma la versione a mio avviso più interessante è quella dei Mötley Crüe featuring Chester Bennington, registrata dopo l'uragano Katrina, il ciclone tropicale che ha devastato il sud degli Stati Uniti nel 2005.


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